Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Recensione di: Silvio Forever

25/03/2011 | Recensioni |
Recensione di: Silvio Forever

Oggi nelle sale esce “Silvio Forever”, un film che, ancora prima di essere visto dal pubblico, si porta dietro una valanga di polemiche nate principalmente dalla mancata messa in onda del trailer del film sulle reti Rai, ad opera di una censura preventiva da parte della stessa azienda. Inoltre è di ieri la notizia dell’azione legale  minacciata a mezzo stampa da Rosanna Marani, dichiaratasi titolare dei diritti d’immagine di Rosa Bossi Berlusconi (la madre del premier deceduta nel febbraio del 2008), che ha diffidato l’uscita della pellicola nei cinema. Così, il presidente di Lucky Red, che caparbiamente ha deciso di distribuire il film, Andrea Occhipinti, ha commentato l’accaduto a Vanityfair.it: «È molto improbabile, e sarebbe anche un po’ anomalo, che un giudice decida di bloccare l’uscita di “Silvio Forever”: io sono tranquillo». Continua Occhipinti: «La produzione mi ha assicurato di avere regolarmente acquistato i diritti dei materiali dalla Rai. Questa faccenda la trovo estremamente sospetta». Il sottotitolo del film è emblematicamente “Autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi” e questo, per tornare alla polemica iniziale, probabilmente ha spaventato gli alti dirigenti di Viale Mazzini, i quali se avessero visto il film, capirebbero che non vi è niente di aleatorio o inedito. Si perché il film di Roberto Faenza e Filippo Macelloni, scritto a quattro mani dagli autori de “La Casta”, i giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, ha, volendo semplificare, un pregio ed un difetto. Nella fattispecie il valore aggiunto di questo documentario nei contenuti, ma cinema nel linguaggio, è la voce fuori campo di Silvio Berlusconi, “alias” Neri Marcorè, che racconta gli avvenimenti che lo riguardano partendo dalla sua formazione, dall’infanzia al primo incontro coi “comunisti”; dalla sua carriera come animatore turistico ai primi “guadagni” da imprenditore; fino ad arrivare alla “scesa in campo” e ai giorni nostri. I testi, però, ci viene premesso nel cartello iniziale, sono tratti dalle dichiarazioni e da documenti ufficiali rilasciati dallo stesso premier, quindi è facile osservare quanto il tutto non sia in alcun modo faziosamente rivisitato. Se questa è, a mio parere, una bella intuizione, non lo è altrettanto la scelta delle immagini di repertorio, già viste e riviste sul web o comunque facilmente reperibili. Se non fosse per le esilaranti parodie made in Japan, il finale non aggiunge niente di nuovo al gossip sul Presidente del Consiglio o alle vicende giudiziarie che lo vedono indagato. È doveroso porsi una domanda: chi è lo spettatore che andrà a vedere il film, e quale giudizio ne trarrà? Non è così scontata la risposta, perché fondamentalmente si sorvola in maniera decisiva sul Silvio Berlusconi uomo politico, soffermandosi, invece, sulla sua non trascurabile ed immancabile presenza nella scena sociale dell’Italia degli ultimi vent’anni. È questa la considerazione dalla quale partono i registi e gli autori, ed la stessa inequivocabile certezza con la quale dobbiamo fare i conti. La domanda che dovremmo porci è: come è potuto accadere tutto questo? Silvio Forever?

Serena Guidoni

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency